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BAROCCO_06_658_D Crosato

Barocco


Il primo piano di Palazzo Madama ospita le collezioni di arte barocca, allestite nelle sale dell’appartamento della seconda Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours. Si tratta di dipinti, sculture, arredi e arti decorative dal Seicento all’inizio dell’Ottocento, in molti casi provenienti dalle collezioni sabaude. La pittura del XVII secolo offre una selezione di tele di diverse scuole caravaggesche, tra cui l’Assunta e il San Gerolamo di Orazio Gentileschi, la Santa Caterina di Giovanni Ricca e l’Adorazione dei pastori di Matthias Stomer, insieme con opere di Giulio Cesare Procaccini e di Guglielmo Cairo. Il Settecento piemontese è rappresentato dalle scene di genere di Giovanni Michele Graneri e Pietro Domenico Olivero, le cui tele documentano la vita e l’aspetto della città verso la metà del secolo, e dai paesaggi arcadici di Vittorio Amedeo Cignaroli. La ritrattistica sabauda spazia dai grandi ritratti equestri del duca Carlo Emanuele II e della duchessa Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, al ritratto di Carlo Emanuele III in maestà della pittrice Maria Giovanna Clementi, detta la Clementina. Le opere di Giovanni Battista Crosato, la Veduta del castello di Rivoli da levante di Giovanni Paolo Pannini e Il giudizio di Salomone di Agostino Masucci evocano la committenza sabauda per le residenze di corte.

La collezione di ebanisteria piemontese del Settecento offre una campionatura di estrema qualità dell’arte dell’intarsio in legni pregiati, avorio, tartaruga e madreperla: la cassetta medagliere di Luigi Prinotto, contenente le medaglie della storia metallica di Luigi XIV di Francia appartenute a Carlo Emanuele III di Savoia; una coppia di tavoli da muro, un inginocchiatoio e il crocifisso dell’Ospedale maggiore di San Giovanni Battista di Pietro Piffetti; e le microsculture di Giuseppe Maria Bonzanigo, frutto della pazienza e della tecnica virtuosistica dell’ebanista, nominato Regio scultore in legno di Sua Maestà nel 1787.

Tra le sculture, ricordiamo i due gruppi raffiguranti Il giudizio di Salomone e Il sacrificio di Isacco, commissionati da Carlo Emanuele III nel 1741 al tirolese Simon Troger, attivo a Monaco di Baviera con una fiorente bottega cui si rivolsero diversi regnanti, affascinati dalla rara abilità del maestro nello scolpire un materiale difficile e pregiato come l'avorio, combinandolo con i legni pregiati.

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